Origano - Profumi e sapori della Calabria


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L'Origano calabrese

Noto fin dai tempi remoti, trovò buon impiego nella cucina romana e il suo uso continuò nei secoli soprattutto nelle regioni del Sud. Che sarebbe l'insalata di pomodori e cipolla di Tropea senza l'origano? E che dire del Morsello di Catanzaro? E del pescespada arrosto con salmoriglio? E i numerosi piatti a base di carne, pesce, legumi, patate, salse ai quali l'origano conferisce il tocco magico per l'aroma e per le sue proprietà digestive, stimolanti, diuretiche e antispasmodiche? Insomma, l'origano è di certo la spezia per eccellenza e anche un ottimo rimedio eroboristico.

Nell'Antica Grecia l'arbusto era considerato pianta apportatrice di pace e felicità ed era quindi donato alle ragazze che avevano patito una delusione d'amore e alle persone depresse o colpite da profondi dispiaceri. In alcuni luoghi veniva confezionato in sacchetti da portare sul corpo o da conservare per allontanare o annullare presunte influenza magiche maligne.

Per quanto attiene gli usi gastronomici, non poteva certo sfuggire una tale perla al grande Apicio che lo considerava un ingrediente fondamentale per la purea di zucche fritte e in tempi più recenti ad Artusi che lo consiglia con le zucchine e, stando alla ricetta tramandata da Marziale, l'origano era incluso tra gli ingredienti del gustoso garum! Il suo uso si è perpetuato nei secoli fino ad oggi, soprattutto nella cucina del Sud ed è diffusamente citato in numerosi ricettari romani e meridionali. In Calabria, in ogni casa, si trova un mazzetto di origano selvatico acquistabile, per la strada fino a qualche tempo fa, da raccoglitori specializzati che, dopo averlo raccolto in piena fioritura, essiccato in luogo fresco e asciutto, lo confezionano in mazzetti, con o senza foglie, a seconda dell'usanza locale.

La qualità di una droga vegetale, in senso generale e soprattutto le sue proprietà biologiche (batteriostatiche e/o battericide, fungicide, antiossidanti) sono, infatti, strettamente legate alle proprietà chimiche degli estratti. L'olio essenziale dell'origano meridionale risulta costituito prevalentemente da fenoli. Questi composti sono stati utilizzati nel corso di una indagine sulle popolazioni spontanee di origano della Calabria svolta dall'unità di ricerca del Distafa dell'Università di Reggio Calabria per la classificazione dei diversi chemotipi di origano calabrese, ossia popolazioni chimicamente distinte all'interno della stessa specie che, pur presentando fenotipo simile, sono contraddistinte da genotipici differenti responsabili della variabilità di composizione.

In Italia il chemotipo più frequentemente riscontrato per la specie è quello a timolo, tuttavia dalla nostra indagine è emersa la presenza in Calabria di ben quattro diversi chemotipi: a timolo, a carvarolo nonchè due intermedi, a carvacrolo/timolo e timolo/carvacrolo. L'olio esenziale, proprio grazie alla presenza di timolo e carvacrolo, è fortemente attivo ed è utilizzato come potente disinfettante in caso di infezioni della bocca e delle vie respiratorie superiori e, in particolare, in caso di micosi. Proprio per le proprietà disinfettanti, l'origano è stato sempre impiegato durante le epidemie, per disinfettare gli ambienti bruciandolo in ampi bracieri con menta e timo. Infine una curiosità: l'origano è un ottimo repellente per le formiche e non solo!



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