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ISOLA DI DINO
L'isola di Dino è situata di fronte all'abitato di Praia a Mare, più precisamente davanti a Capo dell'Arena a sud del paese.

Il nome forse deriva dall'etimo greco dina, ovvero vortice, tempesta. Infatti, un tempo erano pericolose per i naviganti, in giornate di mare mosso, le acque prossime alla punta sud dell'Isola, detta Frontone.

Nel versante settentrionale, di fronte a Capo dell'Arena, c'è un piccolo molo di attracco da cui parte una strada rotabile che con uno sviluppo di 1700 metri conduce nei cottages situati nella zona alta dell'isola. Presenta fianchi con strapiombi alti oltre 80 metri ed altri piuttosto scoscesi, alla base dei quali, sia al di sotto che al di sopra del livello del mare, l'erosione sulle rocce calcaree ha dato vita a molte grotte tra le quali quella del “Monaco”, delle “Sardine” dove sono presenti stalagmiti, delle “Cascate”, del “Leone” ed infine la “Grotta Azzurra” che è la più grande. Ma la grotta più interessante dell'isola, sebbene accessibile solo ai subacquei esperti, è la Grotta Gargiulo, che si apre a 18 metri sotto la superficie del mare e si estende nelle profondità dell'isola per alcune decine di metri, completamente sommersa, fatta eccezione per due bolle d'aria. L'accesso ad una parte della Grotta è consigliabile esclusivamente a speleosub esperti.

Nel 1962 l'isola viene venduta per 50 milioni alla società amministrata dal comm. Bottani e Gianni Agnelli con il fine di portare allo sviluppo turistico a livello internazionale dell'intero territorio da Fiuzzi a San Nicola Arcella. La proprietà dell'isola è poi passata ad un gruppo di imprenditori che per motivi amministrativi hanno abbandonato il bene a se stesso. Attualmente, nuove forze imprenditoriali locali hanno proposto forme di sfruttamento turistico dell'isola.

Oltre alla vegetazione della macchia mediterranea, si possono trovare numerose piante rare come la palma nana, accantonata sulle falesie verticali inaccessibili a nord ed a nord-ovest, il talittro calabro, il garofano delle rupi e, in particolare, l'endemica Primula di Palinuro, presente in alcune colonie sulle pareti calcaree esposte a nord e a nord-est. Singoli esemplari o piccoli gruppi si osservano anche sulla spiaggia, abbarbicati alle pareti rocciose delle scogliere, presso la "Torre di Fiuzzi", di fronte all'Isola di Dino. Per la presenza della Primula, e delle altre specie endemiche, l'isola è un Sito di Interesse Comunitario (SIC).

La fauna dell’isola comprende molte specie di uccelli migratori, gabbiani che nidificano sulle scoscese falesie e qualche rapace. Completano la popolazione piccoli roditori e diverse specie di rettili. Ben più variegato è l'habitat sommerso. Scendendo nelle profondità ci si imbatte dapprima nelle Castagnole, nella Murena, nei Polpi e ormai tra i 20/30 metri di profondità si trovano le Gorgonie che superano il metro di altezza e si estendono in praterie per alcune centinaia di metri. A queste profondità vivono numerosi esemplari di Cernia e Ricciola.

Grazie ad un programma di "passeggiate orientate" realizzato per la prima volta dalla Pro Loco locale nel 2007 e poi gestito dall'attuale proprietà, è possibile effettuare il percorso turistico anche lungo il percorso terrestre dell'isola, attraverso gli orientatori che conducono alla scoperta dei patrimoni ambientali floristici e faunistici presenti, ed osservare la torre di origine Normanna posta all'estrema punta ad ovest dell'Isola, insieme alla stele dedicata alla Madonna della Grotta posta sul punto più alto ad Est dell'Isola, da cui si ammira il panorama.
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